martedì 19 gennaio 2016

Il dado è tratto! Abbiamo scelto il nostro Mini


Non è facile scegliere una barca. 

Tanto più se è la prima barca della tua vita.

Se poi è un Mini, con tutto quello che questo comporta (soprattutto per la notevole quantità di diavolerie elettroniche presenti a bordo), la scelta diventa complicatissima.

Dopo aver valutato diverse barche negli ultimi giorni, passiamo molto tempo a valutare i pro e i contro di ognuna: stato delle vele, numero di Mini Transat, tipologia del pilota elettronico e dell'attuatore, qualità dell'impianto elettrico, completezza delle dotazioni di sicurezza, scadenza dei componenti da revisionare (in particolare EPIRB e zattera), data di sostituzione dell'albero e del sartiame, quantità dei ricambi.

E' un lavoro lungo, a volte, noioso, ma necessario per evitare brutte sorprese, visto che le barche vengono vendute "viste e piaciute", ossia senza alcuna garanzia post vendita.


La scelta è resa ancor più difficile dal fatto che alcune barche sono veramente ben equipaggiate ed in perfetto stato.

Come decidere a parità di prezzo? 

L'ingegnere suggerisce l'utilizzo di un metodo collaudato: un bello schema costi vs. opportunità e passa la paura.
Il responso è chiaro: Stered Lostek ha tutte le caratteristiche che stiamo cercando.

So che ai romantici sarebbe piaciuto sentirci raccontare che è stato amore a prima vista, che quando ci siamo saliti sopra la prima volta, abbiamo sentito le farfalle nello stomaco. 
Io tendenzialmente sono un'istintiva, ma dovendo decidere come spendere un badget importante, ho ritenuto che non fosse sufficiente affidarsi alla "pancia". 

Chiamiamo Damien per comunicargli che l'affare è fatto e che possiamo firmare il contratto.

Intanto ci informiamo sulle questione burocratiche: possiamo o no mantenere la bandiera francese se la portiamo in Italia? L'assicurazione ci copre anche se navighiamo fuori dalle acque territoriali francesi? 
Fra due giorni abbiamo un aereo che ci riporta in Italia e non vogliamo tornare indietro senza aver raggiunto il nostro obiettivo, per cui decidiamo che alla questione della bandiera penseremo in un secondo momento, perché il tempo è poco e non è possibile valutare tutto.

Non ci resta che formalizzare il nostro acquisto. 

Più facile a dirsi che a farsi, perchè anche se scrivere contratti è il mio lavoro, il francese giuridico per me è quasi arabo. 
Per fortuna che una collega si offre di aiutarmi e dopo un paio d'ore di negoziazione serrata in ufficio da Damien, abbiamo il documento pronto per la firma.

Stento a credere che questo momento che abbiamo sognato così a lungo ora sia realtà: abbiamo la nostra barca, il nostro Pogo 2!

Non resta che festeggiare con una belle cena.

Una splendida conclusione per l'inizio della nostra avventura.





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© 745: la rotta della cometa (Stered Lostek)
Maira Gall